10 FAMIGLIE CERCASI, PER L’AFFIDAMENTO DI PERSONE CON DISTURBI PSICHICI

La Salute Mentale di Pinerolo lancia un appello alle famiglie del Pinerolese: ne occorrono una decina disponibili ad ospitare in affidamento altrettante persone affette da lievi disturbi psichici. E per presentare tutti i contorni dell’iniziativa viene organizzato un incontro pubblico proprio sull’affidamento famigliare, che si terrà venerdì 6 febbraio alle 21 presso la Sala Beckwith, in via Beckwith 50 a Luserna San Giovanni.

Gli operatori del Dipartimento di Salute mentale di Pinerolo dell’Asl To 3 ( diretto dal Dr. Angelo GRILLO) spiegheranno il progetto denominato “A bordo con noi”, che ha come obiettivo l’affido familiare di persone con disturbi psichici. Si tratta di un progetto attivo da qualche anno e, attraverso il quale, sono già stati effettuati con buoni risultati i primi 14 affidi; ora come si è detto ne occorrono altre 10 per dare una risposta ad altrettante persone inseribili nelle famiglie stesse.

L’affidamento etero- familiare è una modalità di presa in carico, da parte di una famiglia, di una persona a cui si offrono vitto, alloggio e la possibilità di condividere la vita familiare quotidiana. Per contro è previsto un intervento economico per le spese vive. In Italia, le esperienze di affidamento riguardano prevalentemente bambini e adolescenti, mentre sono più limitate quelle rivolte ad anziani e adulti affetti da disturbi psichici. Negli altri paesi europei, in Canada e negli Stati Uniti, invece, questa formula costituisce un’esperienza diffusa e storicamente consolidata. In Francia, ad esempio, l’affidamento è riconosciuto come modalità di presa in carico e sostenuto a livello nazionale anche attraverso una legislazione specifica.

È stato dimostrato che l’affidamento famigliare ha effetti positivi sia sulla persona affetta da disturbi psichici, sia sulle famiglie di accoglienza e sulla comunità locale, poiché permette una reale integrazione sociale e l’acquisizione di una maggiore autonomia della persona con problemi psichici.

L’affidamento, inoltre, può essere considerato come una possibilità transitoria all’interno di un progetto di reinserimento sociale, oppure come una condizione a lungo termine in grado di migliorare la qualità della vita rispetto all’istituzionalizzazione.

Durante la serata di venerdì 6 febbraio, a ingresso libero, verrà appunto spiegato cos’è l’affidamento etero-familiare, ma anche cosa prevede il progetto nello specifico, quali sono i requisiti richiesti alle famiglie e quali le caratteristiche delle persone che vengono inserite nel progetto.

“Si tratta di un progetto ricompreso nei programmi ed attività previste dall’Azienda per assicurare la necessaria attenzione al delicato settore della Salute mentale” sottolinea l’Ing. Giorgio Rabino Direttore generale ASL TO 3 “ e che va nella direzione di favorire in tutti i modi lo sviluppo della domiciliarità limitando per quanto possibile l’inserrimento in strutture sanitarie restituendo al malato una condizione di vita più normale, in un contesto famigliare”.