Il 31 maggio ricorre la Giornata Mondiale Senza Tabacco, indetta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità fin dal 1988 con l’obiettivo di sensibilizzare sugli effetti che il fumo di sigaretta convenzionale produce sulla salute. Lo slogan della campagna lanciata quest’anno è: “Il tabacco: una minaccia per il nostro ambiente” e ha lo scopo di sollecitare ad una riflessione sull’impatto ambientale del tabacco, dalla coltivazione alla produzione, dalla distribuzione ai rifiuti.
Le iniziative AslTo3
In occasione della ricorrenza, l’AslTo3 ha organizzato quest’anno, attraverso il Ser.D e i CTT (Centri Trattamento Tabacco) due iniziative: l’esposizione di totem dedicati al tema del fumo e un open day presso i CTT aziendali.
I totem verranno esposti dal 31 di maggio e per tutto il mese di giugno presso le sale d’aspetto di alcuni poliambulatori della Asl, con l’obiettivo di incentivare ad intraprendere un programma di disassuefazione dal fumo di tabacco.
Nella giornata del 31 di maggio inoltre, i SerD saranno dedicati al “No Tobacco open day”, durante il quale gli operatori Asl saranno a disposizione telefonicamente per rispondere alle richieste dei cittadini, per brevi consulenze e/o informazioni relative ai trattamenti e alle modalità di adesione ai programmi dei centri antitabacco. L’iniziativa è rivola anche ai dipendenti AslTo3, ai quali sono dedicati specifici ambulatori.
Sedi e orari dei centri anti tabacco AslTo3 sono consultabili sul sito dell’Azienda Sanitaria al link https://www.aslto3.piemonte.it/servizi/dipendenze/centri-per-i-trattamenti-del-tabagismo/
La campagna dell’OMS
Sono più di 8 milioni le persone che muoiono ogni anno a causa delle gravi e numerose patologie correlate al consumo di tabacco. La maggior parte dei decessi si verifica nei paesi a basso e medio reddito, spesso bersaglio di intense interferenze e marketing dell’industria del tabacco.
L’OMS quest’anno pone l’attenzione sulla importanza della cessazione, soprattutto in un momento in cui si consolida anche l’evidenza che i fumatori hanno maggiori probabilità di sviluppare una forma grave di Covid-19 rispetto ai non fumatori.
La campagna lanciata dall’OMS mira a consentire a 100 milioni di consumatori di tabacco di fare un tentativo di smettere, creando reti di supporto e aumentando l’accesso ai servizi che hanno dimostrato di aiutare i consumatori di tabacco a smettere con successo. Ma per raggiungere l’obiettivo sono necessarie anche politiche e interventi efficaci per ridurre la domanda e l’offerta di tabacco.
La convenzione quadro dell’OMS sul controllo del tabacco (WHO FCTC) indica con chiarezza le misure che i Paesi dovrebbero adottare, aggiornando gli indirizzi e le linee guida sulla base delle consolidate evidenze scientifiche.
Strategie chiave sono, ad esempio, l’estensione degli ambienti senza fumo, le politiche fiscali e dei prezzi, il controllo della pubblicità e la regolamentazione degli ingredienti e, soprattutto, l’offerta di aiuto per smettere.
La Commissione Europea ha presentato il 4 febbraio 2022 il Piano Europeo di Lotta contro il Cancro (Europe’s Beating Cancer Plan) che definisce un nuovo approccio dell’Unione Europea all’intero percorso della malattia, dalla diagnosi precoce, alla prevenzione, al trattamento e all’assistenza.
Una delle azioni del Piano europeo è finalizzata a realizzare una “Europa senza tabacco” in cui meno del 5% della popolazione ne faccia uso entro il 2040, rispetto al 25% di oggi.
Per la ricorrenza di quest’anno, l’Istituto Superiore di Sanità ha organizzato, in streaming, il XXIII Convegno Nazionale, in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” e la società di Tabaccologia. Nell’ambito del convegno sarà approfonditala tematica proposta dall’OMS e verranno divulgati i dati dell’ultimo rapporto sul fumo in Italia.
(https://www.salute.gov.it/imgs/)
Dati in Italia
Secondo i dati ISTAT, in Italia i fumatori, tra la popolazione di 14 anni e più, sono poco meno di 10 milioni. La prevalenza è scesa per la prima volta sotto il 19% ed è pari al 18,4%. Il fumo è più diffuso nella fascia di età che va tra i 20 e i 44 anni.
Si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco oltre 93 mila morti l’anno nel nostro Paese; più del 25% di questi decessi è compreso tra i 35 ed i 65 anni di età. Per quanto riguarda il carcinoma polmonare, una delle principali patologie fumo correlate, nel nostro Paese la mortalità e l’incidenza sono in calo tra gli uomini ma in aumento tra le donne, per le quali questa patologia ha superato il tumore allo stomaco, divenendo la terza causa di morte per neoplasia, dopo il tumore al seno e al colon-retto.
Durante il lockdown
Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), durante il lockdown sono diminuiti i fumatori di sigarette tradizionali, ma sono aumentati i consumatori di tabacco riscaldato e sigaretta elettronica (e-cig), alto il numero anche di chi li ha provati per la prima volta proprio durante questo periodo. Tra i fumatori di sigarette tradizionali chi non è riuscito a smettere ha invece aumentato il numero di sigarette fumate. I dati sono stati presentati nel corso del convegno annuale dell’ISS, che quest’anno, a causa della pandemia Covid-19, si è tenuto in streaming.
L’OMS già a marzo 2020 sottolineava che il fumo può aggravare situazioni patologiche come il Covid-19, dato che il tabacco comporta “una ridotta capacità polmonare che aumenterebbe notevolmente il rischio di malattie gravi”. Vari studi hanno dimostrato che il fumo di sigaretta rappresenta un fattore prognostico negativo per tali pazienti, i quali ricorrono più facilmente alla terapia intensiva o alla ventilazione meccanica o presentano un numero di sintomi da Covid-19 più elevato rispetto ai non fumatori.
Considerati i ben noti danni da fumo e le iniziali evidenze di nocività dell’uso di sigarette elettroniche, appare, pertanto, importante, anche in relazione all’epidemia da Covid-19, sostenere soprattutto i fumatori e i consumatori di prodotti con o senza nicotina verso la motivazione a smettere, con sicuri benefici, immediati e di lungo periodo, per la salute.
Con l’approvazione del Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 le regioni sono chiamate a promuovere l’adozione consapevole di uno stile di vita sano e attivo in tutte le età nei setting di vita e di lavoro, integrando il cambiamento individuale e la trasformazione sociale.