In totale sono 7, da inizio anno, i nuovi Medici di Medicina Generale che hanno accettato di aprire i loro studi nel territorio Pinerolese. Domani, venerdì 14 agosto, sarà la volta delle Dott.sse Sara Grangetto e Samantha Tron, che andranno a completare il quadro degli ambulatori dei medici di famiglia a disposizione della popolazione.
Hanno risposto al bando della Regione Piemonte che, su segnalazione dell’Azienda Sanitaria, aveva individuato la necessità di una copertura del servizio, in particolare nelle zone di media e alta valle.
Si tratta di medici giovani, fra i 30 e 40 anni, 4 donne e 3 uomini, con formazione specifica triennale in Medicina Generale e che in alcuni casi hanno accettato il vincolo di assicurare assistenza anche nelle aree di montagna, richiesto dall’AslTo3 e dal Distretto Pinerolese, sotto la direzione della Dott.ssa Paola Fasano, per tutelare il territorio valligiano che altrimenti avrebbe rischiato di risultare svantaggiato dalla ricerca di nuovi medici.
A gennaio hanno cominciato la loro attività la Dott.ssa Federica Pivaro a Pinerolo e Prarostino e il Dott. Edoardo Giai Via a Cumiana. A maggio la Dott.ssa Francesca Obert ha aperto due studi, uno a Villar Perosa e uno a San Germano Chisone, mentre il Dott. Francesco Spolverato lo scorso 1° giugno ha iniziato la propria attività a Cavour.
A inizio agosto è avvenuta l’apertura dei nuovi ambulatori del Dott. Nicolò Sutera a San Germano e a Fenestrelle, in alta Valle Chisone e infine ad Angrogna apre ora l’ambulatorio la Dott.ssa Grangetto, mentre la Dott.ssa Tron inizierà temporaneamente a Pomaretto, per poi trasferire l’ambulatorio, entro ottobre, a Villar Perosa. In tutto assicureranno a pieno regime oltre 100 ore di attività ambulatoriale a settimana.
“Abbiamo lavorato come azienda, insieme alla Regione Piemonte e con il confronto costante con le amministrazioni locali” commenta il Direttore Generale AslTo3 Dott. Flavio Boraso “per completare la disponibilità degli ambulatori di Medicina Generale, offrendo anche la disponibilità di spazi all’interno di strutture aziendali e dedicando particolare attenzione alla copertura delle aree più lontane e meno agevoli da raggiungere. Non è sempre facile, occorre rispettare i vincoli imposti dalla normativa e dalla contrattazione nazionale, che definiscono i criteri dei fabbisogni e le modalità di assegnazione dei bandi, ma abbiamo agito in questa direzione nella consapevolezza che la disponibilità di servizi, compresi quelli sanitari, rappresenta un punto fondamentale per mantenere la montagna viva e vitale e che anche l’azienda sanitaria deve, dove possibile e con gli strumenti a propria disposizione, contribuire a promuove sostegno e sviluppo.”