Conoscere in anticipo l’approssimarsi di un’ondata di calore, permette di predisporre in maniera ottimale gli interventi preventivi e di ridurne i rischi di impatto sulla salute. Il caldo può alterare il sistema di regolazione della temperatura corporea e provocare disturbi lievi, come crampi, svenimenti, edemi, o di maggiore gravità, come congestione, colpo di calore, disidratazione.
Condizioni di caldo estreme possono inoltre aggravare una situazione di salute già a rischio, con conseguenze anche gravi.
Per questo motivo l’AslTo3 mette a punto un piano di intervento specifico, rivolto alle persone più a rischio, in primo luogo anziani soli, con più di 75 anni e affetti da malattie croniche.
In accordo con la Regione Piemonte e grazie al sistema di monitoraggio del Dipartimento Sistemi Previsionali e all’Epidemiologia Ambientale di Arpa Piemonte, è stato sviluppato un bollettino previsionale del caldo, sulla base del quale l’Azienda mette in capo gli interventi preventivi più efficaci per la tutela della salute, lavorando in maniera sinergica fra ospedale e territorio e tenendo conto del particolare contesto conseguente all’emergenza Covid.
In ospedale.
Il sistema di monitoraggio delle ondate di calore è in grado di prevedere, con 72 ore di anticipo, il verificarsi di situazioni di “discomfort meteoclimatico”, ossia la sensazione di caldo e disagio percepito dal corpo umano. Quando si verifica la condizione di “forte disagio” (onda di calore) l’Azienda attiva il “Gruppo di Coordinamento”, composto dal Responsabile del DEA e dalle Direzione Mediche degli ospedali, insieme con la Direzione delle Professioni sanitarie. Le azioni di intervento vengono modulate in base ai livelli di rischio e vanno dal monitoraggio dei dati climatici in rapporto ai dati di afflusso dei pazienti ai Pronto Soccorso/DEA, alla ridefinizione dei posti letto, alla ridistribuzione di risorse di personale nei DEA/Pronto Soccorso e dei carichi di lavoro all’interno degli ospedali.
Sul territorio.
L’Aslto3 ha confermato la procedura per la gestione delle liste dei pazienti fragili già adottata negli anni passati, aggiornando l’elenco dei soggetti a rischio, che è consultabile e integrabile da ciascun Medico di Famiglia e Pediatra del territorio, ai quali compete:
- l’attivazione dell’Assistenza Domiciliare Protetta (ADP),
- la segnalazione per l’eventuale presa in carico al servizio di Cure Domiciliari
- l’informazione al paziente e la sollecitazione ad assumere comportamenti appropriati per prevenire eventuali conseguenze di salute.
In aggiunta a tutto ciò, prosegue la sua attività il Servizio Infermieristico Domiciliare (SID), istituito in occasione del piano di gestione del sovraffollamento per la stagione influenzale 2018/2019, con l’importante funzione di potenziare gli interventi di sanità “proattiva”, coinvolgendo il care giver e l’assistito in azioni di autocura, monitorate periodicamente.
Tutto il sistema si integra con il consueto potenziamento, nel periodo estivo, del Servizio di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica) al quale settimanalmente vengono trasmessi gli elenchi dei pazienti a rischio e che potrebbero avere necessità di accesso al servizio.
Sul portale del ministero della Salute, all’indirizzo http://salute.gov.it/portale/caldo/homeCaldo.jsp sono disponibili sia i bollettini di previsione delle ondate di caldo, sia materiale informativo e di approfondimento.
“Tutelare la salute dei più fragili, e fra questi in particolare gli anziani, potenzialmente a rischio con l’approssimarsi delle ondate di calore, è un obiettivo importante ed è il fulcro del nostro Piano Caldo” evidenzia il Direttore Generale AslTo3 Flavio Boraso. “Anche in questo caso, la sinergia fra ospedale e territorio può fare la differenza, insieme a misure specifiche di modulazione dell’assistenza in ospedale e all’approccio della medicina di iniziativa, nel prevenire possibili emergenze e nel tutelare i nostri cittadini”