Équipe multiprofessionale per la presa in carico delle vittime di violenza

Équipe multiprofessionale per la presa in carico delle vittime di violenza

Mail: codicerosa@aslto3.piemonte.it.
Attraverso questa mail possono essere richieste, anche in forma anonima, informazioni relative alla violenza di genere. A rispondere è un gruppo di operatori AslTo3 dell’area di primo soccorso, della ginecologia, dei servizi sociali e della psicologia.

Il fenomeno della violenza di genere.

Per contrastare il fenomeno della violenza di genere, è presente una costante azione di molte realtà istituzionali, che collaborano tra di loro in una rete di servizi. Le buone prassi operative prevedono che le strutture di protezione presenti sul territorio, siano esse le Forze dell’Ordine che intervengono in situazioni di violenza domestica, che gli ospedali che accolgono le donne per azioni di cura e refertazione, attivino con tempestività interventi di protezione.
La violenza sulle donne è caratterizzata da trasversalità in quanto non è direttamente legata alle condizioni economiche, allo status culturale e sociale delle vittime e dei maltrattanti.

L’équipe AslTo3.

L’AslTo3 ha adottato atti specifici finalizzati ad attuare e rendere efficaci i principi delineati dalla Convenzione di Instanbul e delle altre normative internazionali e nazionali collaborando con le Forze dell’Ordine, i Servizi Sociali Territoriali e con i Centri Antiviolenza per l’attuazione delle politiche di contrasto alla violenza di genere.
Strumento di contrasto alla violenza di genere è l’équipe multiprofessionale che, operando come rete ospedaliera di accoglienza, offre una disponibilità alla presa in carico della donna vittima di violenza da parte del personale sanitario di pronto soccorso e l’attivazione di percorsi di protezione immediata e di supporto sociale e psicologico per operare scelte utili alla realizzazione del proprio progetto di vita.

L’accoglienza.

I momenti iniziali di accoglienza della donna vittima di violenza di genere che accede al pronto soccorso sono fondamentali, in quanto è lì che si costruisce il presupposto per un rapporto di fiducia che è alla base per il futuro sviluppo di qualsiasi intervento. È uno spazio nuovo per la vittima, che tenta di lasciarsi alle spalle un passato più o meno sommerso di violenze taciute, ma appunto per questo fortemente interiorizzate. Occorre ricordarsi sempre che l’apertura alla condivisione della violenza con una persona estranea resta una scelta liberamente determinata dalla vittima. Per intraprendere un percorso proficuo, occorre rispettare questo spazio di libertà, senza costringere la donna a esternare vissuti che non è pronta a ricontattare nella sua sfera più intima. Occorre anzi accompagnarla a superare il convincimento che quella esperienza traumatica sia un muro invalicabile, un marchio indelebile che condizionerà irreversibilmente il futuro. Solo così potrà nuovamente contemplare la possibilità di migliorare la propria condizione, pur valutandone i rischi.

I figli.

Gli operatori dell’équipe forniscono alla donna le informazioni sulle risorse disponibili, sulle possibili azioni a sua tutela, sui rischi per sé e per i figli. La violenza domestica riguarda direttamente anche i minori presenti nel nucleo, che sono sottoposti ad un’esperienza che li espone ad atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed economica, su figure di riferimento o su altre figure affettivamente significative, sia adulte che minori. Nei casi di violenza domestica è difficile pensare che gli eventuali figli della donna vittima di maltrattamenti restino esclusi da tale problematica. Gli studi dimostrano che l‘esposizione dei figli minori a qualsiasi tipo di maltrattamento perpetrato ai danni di una figura di riferimento affettivo può comportare gravi ripercussioni sullo sviluppo dei bambini, sia che essi facciano direttamente esperienza di atti di violenza (quando gli episodi avvengono direttamente nel loro campo percettivo) sia indirettamente (percezione degli effetti).
Proprio per questo il personale dei Pronto soccorso è soggetto a continue azioni di formazione e sensibilizzazione sulle modalità di accoglienza della donna vittima di maltrattamento e sull’attivazione dell’équipe multiprofessionale, che prevede la possibilità di attivare una rete di protezione immediata e di accompagnamento della donna in un percorso di affrancamento dalla violenza.