Negli ultimi anni, in particolare con la pandemia è aumentato il consumo di alcolici fra i ragazzi più giovani, in particolare fra le ragazze: lo evidenziano i dati nazionali, confermati dagli accessi in pronto soccorso sul territorio.
Dai dati del sistema EMUR (Assistenza Emergenza e Urgenza) del Ministero della Salute, mediamente il 10% dei circa 30.000 accessi al pronto soccorso negli anni più recenti, hanno riguardato minori, soprattutto ragazze, per intossicazione alcolica.
I Dati del consumo di alcol fra i minorenni in Italia e in AslTo3
Nel 2020 in Italia sono stati circa 750.000 gli adolescenti minorenni che hanno consumato alcolici. Dai dati nazionali risulta che la fascia di età più a rischio sia quella tra gli 11 e i 17 anni: il 18 % dei ragazzi di quell’età, maschi e femmine, hanno già bevuto alcolici. I consumatori fuori pasto tra gli 11 e i 17 sono l’8,3% dei maschi e il 9,2% delle femmine: queste ultime sono aumentate del 42,6% rispetto al 2019.
Sul territorio dell’AslTo3 negli anni 2020 e 2021 il numero totale degli accessi per IAA (Intossicazione Acuta Alcolica) in pronto soccorso è di 247: il 18% è costituito da ragazzi e ragazze minorenni.
La Campagna di sensibilizzazione
Per contrastare il fenomeno, il Serd, Servizio per le dipendenze del Dipartimento Patologia delle Dipendenze dell’Asl To3, il Comune di Collegno e le associazioni di consumatori Ascom e Confesercenti lanciano una campagna di sensibilizzazione per disincentivare il consumo di alcol fra i minorenni anche attraverso l’accertamento preventivo, da parte dei commercianti, dell’età anagrafica ai giovani prima della vendita /somministrazione di bevande alcoliche. Dice più uno sguardo che una predica coinvolge direttamente gli esercenti di bar, pub discoteche e altri esercizi commerciali che esporranno nei loro locali, a partire dal mese di febbraio, il materiale prodotto per la campagna: locandine, poster, vetrofanie e sottobicchieri con i messaggi della campagna.
“L’assunzione di quantità eccessive di alcol ingerite in poco tempo – spiega Galdino Le Foche, direttore (FF, Facente funzione) del Serd dell’AslTo3, capofila del progetto – e cioè più di 5-6 drink, pari a oltre 60 grammi di alcol, può generare un quadro d’intossicazione acuta alcolica (Iaa) che, in alcuni casi, comporta sofferenza/insufficienza respiratoria, coma etilico e morte. I giovani ed i giovanissimi, soprattutto le ragazze, sono i più esposti a tali rischi per l’immaturità delle capacità metaboliche a livello epatico. Questo è il motivo per cui è più facile raggiungere una condizione di coma etilico con quantità di alcol decisamente inferiori a quelle ingerite da un adulto”.
In Italia la Legge 189 dell’anno 2012 impone il divieto di somministrazione e vendita di bevande alcoliche ai minorenni come raccomandato dalla Organizzazione mondiale della sanità, per i giovani al di sotto dei 18 anni. Le nuove linee guida per una sana alimentazione prodotte dal CREA sulla base del Rapporti ISTISAN 22/1 39 dossier scientifico contenente le raccomandazioni e le principali indicazioni al consumatore, considerano “consumatori a rischio per la loro salute” tutti i giovani minorenni che hanno consumano anche una sola bevanda alcolica nel corso dell’anno.
Per il titolare di un esercizio commerciale vige l’obbligo di chiedere un documento d’identità ai ragazzi che vogliano acquistare o consumare alcolici, per accertarne la maggiore età.
Il progetto “Dice più un’occhiata che una predica”, si colloca nell’ambito delle Raccomandazioni del Piano della Commissione europea 2014-2016 relativo a “Youth Drinking and Heavy Episodic Drinking” e si integra con gli interventi di prevenzione e limitazione dei rischi già presenti sul territorio, in particolare con il progetto “Vivilanotte” dell’AslTo3 nato nel 2006 e gestito dalla cooperativa sociale Esserci.
“L’Amministrazione comunale ha subito aderito alla campagna di sensibilizzazione promossa dall’Asl To3 coinvolgendo Ascom e Confesercenti in quanto il problema del consumo dell’alcol da parte dei giovani ha conseguenze che vanno oltre la loro salute” – spiega il Sindaco della Città di Collegno Francesco Casciano sottolineando come spesso i servizi sociali cittadini incontrano genitori che vivono difficoltà relazionali con i propri figli adolescenti. “L’insuccesso e la dispersione scolastica hanno radici talvolta anche nell’uso di alcolici e spesso il fine settimana è l’occasione di aggregazione per lo sballo – conferma l’Assessora alle politiche sociali Maria Grazia De Nicola sottolineando come “Il Consorzio e l’asl To3 diventano di fatto gli unici spazi di riferimento per affrontare questo tipo di problematiche”.