La nipote Sandra Cantino e i coeredi del Prof. Luigi Ravizza hanno donato alla Biblioteca medica dell’ex Ospedale Psichiatrico di Collegno, ora Biblioteca medica del Centro di Documentazione sulla Psichiatria dell’AslTo3, l’importante collezione di testi di medicina e psichiatria che il Professore ha raccolto durante la sua intensa vita professionale.
Luigi Ravizza, nato a Castell’Alfero nel 1924, è stato Professore Ordinario di Psichiatria presso l’Università di Torino, dove per molti anni ha diretto la Clinica Psichiatrica e la Scuola di Specializzazione in Psichiatria.
Venuto a mancare nel gennaio dello scorso anno, il Professore ha lasciato disposizione ai suoi eredi affinché parte del suo patrimonio fosse destinato alla ricerca in psichiatria. Oltre a ciò, gli eredi hanno autonomamente deciso di donare l’importante collezione libraria di Ravizza alla Biblioteca medica di Collegno, che fa capo al Dipartimento Interaziendale di Salute Mentale dell’AslTo3, presso il quale lavorano alcuni suoi allievi, tra cui lo stesso Direttore del Dipartimento Dott. Enrico Zanalda e, presso l’A.O.U. San Luigi, il Prof. Giuseppe Maina.
La Biblioteca medica fa parte del Centro di Documentazione sulla Psichiatria e rappresenta, con oltre seimila volumi già presenti, un prezioso patrimonio bibliografico e archivistico, che l’Azienda ha deciso di valorizzare, mettendolo a disposizione di studenti, ricercatori, studiosi e di chiunque sia interessato alla ricerca in ambito medico e psichiatrico (l’archivio è consultabile on line attraverso il Servizio Bibliotecario Nazionale, mentre l’accesso è attualmente limitato dalle norme anti Covid – per informazioni: 011.4017406).
“Desidero ringraziare gli eredi del Prof. Ravizza per questa importante donazione, che contribuisce ad arricchire il patrimonio documentale conservato presso la Certosa di Collegno, oggi sede della nostra Azienda Sanitaria” sottolinea la Dott.ssa Franca Dall’Occo, Direttore Generale AslTo3. “Dall’entrata in vigore della Legge Basaglia, che ha disposto la chiusura dei manicomi e restituito dignità ai pazienti psichiatrici, il complesso della Certosa ha dismesso la sua precedente destinazione ed è stato completamente riconvertito. Conserva tuttavia, innegabilmente, numerose tracce del passato, sia nella conformazione del luogo sia nella denominazione degli spazi e soprattutto nella preziosa documentazione d’archivio, che l’Azienda ha fatto in modo di salvaguardare, con un corposo lavoro di classificazione e riorganizzazione, e di rendere fruibile attraverso il Centro di Documentazione e la Biblioteca medica. La donazione decisa dalla famiglia accresce il patrimonio a disposizione di studiosi e ricercatori e rende merito all’impegno e all’eredità professionale del Prof. Ravizza.”