OSPEDALE DI RIVOLI: DECOLLA IL PROGETTO “TERAPIA INTENSIVA APERTA”

POSSIBILE DA ORA IN POI LA PRESENZA AFFETTIVA E DI SUPPORTO AI PAZIENTI DA PARTE DEI FAMIGLIARI DURANTE L’INTERA PERMANENZA IN RIANIMAZIONE – EVIDENTI I BENEFICI NELLA ATTUALE LETTERATURA SCIENTIFICA : RIDUZIONE DI ANSIA E DEPRESSIONE, PIU’ RAPIDA LA – GUARIGIONE – IL RISPETTO DI ALCUNE POCHE MA CHIARE REGOLE OGNI ANNO A RIVOLI SONO OLTRE 200 I PAZIENTI IN RIANIMAZIONE

Non è mai un momento piacevole per i pazienti e le loro famiglie quello di essere ospiti del servizio di Anestesia/Rianimazione per terapie intensive in Ospedale; momenti a volte angoscianti che spesso lasciano il segno anche parecchio tempo dopo la guarigione.

Presso la Rianimazione dell’Ospedale di Rivoli, finora, come in tutti i Presidi, l’accesso dei famigliari a fianco dei rispettivi cari era ridotto al lumicino ( 2 ore massime al giorno fra le 17,00 e le 19,00 come nella gran parte degli Ospedali) per non impattare nei percorsi di cura e per lasciare tranquilla la persona in cura.

I tempi oggi sono cambiati, in meglio; nella letteratura scientifica più all’avanguardia vengono chiaramente indicati i benefici che derivano dalla permanenza più intensa e continuativa dei famigliari a fianco dei pazienti.

E la Rianimazione di Rivoli, fra le prime, prontamente si adegua : si aprono quindi le porte ai famigliari che da ora in poi potranno stare pressoché sempre vicini ai loro cari in rianimazione, fatti salvi quei rari momenti in cui la particolarità delle attività cliniche impongono la presenza del solo paziente con i medici.

Si parla per la prima volta di umanizzazione della terapia intensiva; il Primario di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale di Rivoli Dr. Bruno Barberis ha messo a punto ed attivato un progetto che apre le porte ai famigliari dei pazienti , con il solo rispetto, come si è detto, di poche ma chiare regole per la tutela dei pazienti stessi.

Un progetto che rientra da una parte nella forte mandato ai responsabili da parte del Direttore Generale Ing. Giorgio Rabino di improntare tutte le iniziative, i progetti e l’organizzazione dei servizi all’umanizzazione delle strutture e dei percorsi di cura, dall’altra applica puntualmente alcune recenti indicazioni indirizzate alle rianimazioni ospedaliere provenienti dalla Regione Piemonte.

Il concetto non è più quello del “momento di visita” del parente; ma quello dell’affiancamento e del supporto affettivo del famigliare: infatti è stato provato come in frequenti casi di sindrome depressive post traumatiche, possa incidere profondamente il fatto che il paziente (spesso già di per sé in terapie farmacologiche) durante uno dei periodi peggiori o più delicati della propria vita sia stato sostanzialmente segregato dal mondo esterno, privato di affetti personali, dove la presa in carico di fatto è sempre stata ricondotta alla mera cura clinica.

Dunque in sintesi: il fatto che la terapia intensiva di Rivoli sia d’ora in poi aperta ai famigliari, si ritiene possa determinare un miglioramento nel processo di guarigione, ridurre l’ansia e la depressione senza aumentare il rischio di infezioni.

Nei 5 posti letto della rianimazione di Rivoli ( 4 di terapia intensiva ed uno di isolamento per particolari casi ) ogni anno transitano oltre 200 pazienti; nel 2009 sono stati 210 di cui 69 dimessi a domicilio, circa 56 deceduti a causa della gravità delle condizioni cliniche ed i restanti spostati in altri reparti di degenza. La durata della degenza media è di poco meno di 8 giorni.

ALCUNE REGOLE DA RISPETTARE – Una sola accortezza che i famigliari non facciano una “toccata e fuga” circostanza che annullerebbe i benèfici effetti, ma che il percorso di umanizzazione e di supporto venga effettuato seriamente dai famigliari stessi con periodi di permanenza a fianco dei propri cari di almeno di un’ora.

Ed ecco le semplici regole del progetto di umanizzazione :

Orario di ingresso: a libera scelta da parte dei familiari durante la fascia diurna, con presenza di una persona per singolo paziente; durante la fascia notturna, per esigenze di sicurezza la presenza sarà concordata per specifiche situazioni . Orario colloquio medico: immodificato: dalle 17.30 alle 19.30 è previsto il colloquio con i curanti per le notizie cliniche, contemporaneamente è ammessa la visita di 2 familiari al paziente.

Supporto psicologico ai familiari: con la collaborazione della S.C. Psicologia è previsto in caso di necessità un intervento a favore dei familiari .

Per evitare che la presenza dei famigliari interferisca con le attività cliniche sono previste alcune precauzioni che impongono di evitare la presenza per esempio in occasione di pratiche chirurgiche, esami invasivi, esposizione radiogena , un uso obbligatorio di mascherine in caso di infezione delle vie aeree superiori (raffreddore, influenza) nessuna presenza durante la pulizia ordinaria dei locali (dalle 7.30 alle 9.30)