OSPEDALE DI RIVOLI : NUOVO PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO CONDIVISO NELLE OCCLUSIONI MALIGNE DEL COLON

Presso la Direzione sanitaria dell’Ospedale di Rivoli si è appena concluso un incontro fra medici Gastroenterologi e Chirurghi organizzato dai rispettivi responsabili Dr. Dario Mazzucco e Dr. Mauro Garino per definire nuove linee guida nella gestione in emergenza del paziente affetto da carcinoma del colon occludente alla luce delle più recenti pubblicazioni scientifiche internazionali.

 

Tale tematica è oggetto di interesse perchè alla tradizionale chirurgia d’urgenza si è affiancata negli ultimi anni una tecnica endoscopica che consiste, tramite un colonscopio, nel posizionare a cavallo della stenosi una protesi metallica per permettere la decompressione del colon , la stabilizzazione del paziente, una completa stadiazione e la successiva resezione chirurgica curativa o palliativa.

 

Le occlusioni maligne rappresentano l’85-90% delle occlusioni intestinali , il 7-29% dei carcinomi esordisce con occlusione acuta del colon, il 50% di tali pazienti sono in età avanzata o con severe comorbilità per cui l’intervento d’urgenza può risultare ad alto rischio. Dai primi studi non randomizzati della Letteratura la metodica comportava un buon successo tecnico e clinico con scarsa morbilità e mortalità.

 

Negli ultimi 2-3 anni però sono state pubblicate reviews e metanalisi di studi randomizzati e controllati (cosiddetti RCT’s) che a fronte di una minore morbilità, hanno però dimostrato una incidenza significativamente più alta di recidiva neoplastica a 5 anni nei pazienti sottoposti a protesizzazione e chirurgia in elezione rispetto alla chirurgia d’emergenza. Tale sfavorevole risultato si ritiene dovuto al passaggio di cellule neoplastiche in peritoneo conseguente alla dilatazione della protesi sulla massa tumorale.

 

 

Pertanto punto cardine dell’incontro è stato quello di rivedere i protocolli e percorsi diagnostico-terapeutici in particolare individuando quali pazienti sono candidabili alla protesizzazione e a successiva chirurgia in elezione.

 

 

Un aggiornamento che intende rispettare puntualmente quanto indicato nelle più recenti ed autorevoli pubblicazioni scientifiche come per esempio le Linee guida della European Society of Gastrointestinal Endoscopy – anno 2014 (ESGE) avallata dalla American Society of Gastrointestinal Endoscopy (ASGE) : nei pazienti di età superiore a 70 anni e/o con comorbilità stante il rischio elevato di mortalità nell’intervento chirurgico d’urgenza rispetto alla resezione in elezione (15-20% vs 1-6%) si opta per la protesizzazione ritenendo il rischio operatorio maggiore del rischio di recidiva a distanza .

Per i pazienti di età inferiore a 70 anni senza gravi malattie associate e potenzialmente curabili si ritiene che l’intervento chirurgico in emergenza garantisca una migliore chance di sopravvivenza. Tale orientamento è stato pertanto avallato dagli operatori coinvolti nella riunione .

A seguito dell’incontro è quindi in corso la revisione e la stesura di un nuovo percorso diagnostico terapeutico interno sulla gestione dell’occlusione maligna del colon da condividere in modo trasversale con tutti i servizi e le professionalità coinvolte in tale processo (Medici di DEA, Anestesisti, Radiologi).