È nato martedì scorso il 400° bambino nel punto nascita dell’Ospedale di Susa. L’ospedale supera così la soglia dei 400 parti, confermandosi punto di riferimento per le famiglie valsusine, che, sempre più spesso, scelgono di far nascere i propri figli nel capoluogo segusino.
«Il trend dei parti nel nostro ospedale è in crescita rispetto agli anni scorsi – afferma il dottor Carlo Zanolini, direttore del reparto di Pediatria-Nido dell’ospedale di Susa – e il nostro obiettivo è raggiungere i 420 parti entro la fine dell’anno. Il risultato raggiunto fino ad oggi è stato reso possibile grazie all’ottima collaborazione con il reparto di ostetricia e ginecologia, prima diretto dal dottor Savero Laterza e, attualmente sotto la direzione del dottor Andrea Chiappa». Un ruolo importante nell’ulteriore avvicinamento delle mamme all’ospedale di Susa è stato giocato dalla riattivazione dei corsi di accompagnamento alla nascita: «Dal 1° ottobre, quando abbiamo ricominciato a effettuare i cosiddetti corsi pre-parto è senz’altro migliorato il rapporto tra le future mamme e il reparto di ostetricia e ginecologia del nostro ospedale – spiega il dottor Chiappa – in quanto proprio con i corsi di accompagnamento alla nascita comincia un percorso che consente di seguire la mamma e il neonato anche dopo il parto. In due mesi sono state una cinquantina le donne che hanno frequentato questi corsi, segno che l’esigenza di poter usufruire di un servizio come questo è fondamentale nella scelta del luogo in cui far nascere il proprio figlio. Inoltre, negli ultimi tempi, è stata valorizzata la collaborazione tra il reparto e i medici del territorio, quali primo punto di contatto tra l’utenza e l’ospedale stesso».
Ma le novità legate alla maternità per l’ospedale di Susa non finiscono qui. In collaborazione con il Servizio di Psicologia, diretto dal dottor Bruno Tiranti, i reparti di nido e ostetricia hanno attivato un’iniziativa dal titolo “L’aperitivo del venerdì”. Tutti i venerdì, alle 10, una psicologa e un operatore ospedaliero infermieristico o medico, incontrano, entro la prima settimana di vita del bambino, i neogenitori per illustrare loro problematiche relazionali tra bimbo e genitori. L’obiettivo di questi incontri è promuovere la capacità dei genitori di riconoscere le modalità comunicative, di organizzazione senso-motoria, di regolazione e le tappe di sviluppo attese del proprio bambino, ma anche dei fattori di rischio e protettivi. «In
pratica si cerca di spiegare perché un bambino piange, perché vuole essere accarezzato in un certo modo e, soprattutto, si cerca di illustrare ai genitori come individuare precocemente eventuali problematiche da segnalare al pediatra e da affrontare – prosegue Zanolini – Queste stesse mamme possono poi ritrovarsi al punto di sostegno per l’allattamento al seno, attivato in ospedale». Inoltre, dal prossimo anno, riprenderà il corso di massaggio infantile, previsto tra i 3 e i 5
mesi di vita del bambino.