ANCORA POCHI GLI OSPEDALI IN ITALIA CON LA FIGURA DEL BED MANAGER – UN INCARICO INNOVATIVO E DELICATO ASSEGNATO A SPECIFICO PERSONALE DI ASSISTENZA- UNA FUNZIONE STRATEGICA CON L’OBIETTIVO DI GESTIRE IL FLUSSO DEI PAZIENTI NELLE FASI DI RICOVERO E DIMISSIONE, RIDUCENDO LE ATTESE AL PRONTO SOCCORSO SUPPORTANDO LA DIMISSIONE PROTETTA- RIENTRA NEL PERCORSO DI RIORDINO ORGANIZZATIVO PER INTENSITA’ DI CURA – NEL 2013 BEN 16.500 I RICOVERI A RIVOLI E 12.400 A PINEROLO.
Sono ancora poche in Italia le aziende dotate della figura del Bed manager; una figura nuova e strategica, che il Direttore Generale dell’ASL TO3 Dr. Gaetano Cosenza ha deciso di sperimentare negli ospedali di Pinerolo e Rivoli per migliorare il flusso dei pazienti, evitare letti vuoti e ridurre così l’attesa nei corridoi del Pronto Soccorso; finora dal pronto giungevano le richieste di ricovero un po’ a tutti i reparti, alla ( a volte disperata) ricerca di un posto libero per assicurare l’avvìo del percorso di cura a pazienti in attesa sulle barelle nei corridoi. Non solo, ma la ricerca di un posto di ricovero giungeva finora ai vari reparti da parte di Specialisti, da Medici di Famiglia, da Istituti residenziali esterni, da altri Ospedali ecc.
L’istituzione del Bed manager si rende ora possibile anche come completamento del riordino dei ricoveri per intensità di Cura e Assistenza: com’è noto negli ospedali di Pinerolo e Rivoli ( e prossimamente anche a Susa) sta andando a regime il nuovo sistema organizzativo che ha di fatto abolito le suddivisioni delle attività di ricovero nelle aree chirurgiche e mediche per singoli reparti a favore di ampie aree suddivise per diversa intensità di cura e assistenza ( area ricoveri di elezione con bassa e media intensità, area ricoveri di alta complessità, chirurgia d’urgenza) . Solo a titolo di esempio, nell’Ospedale di Pinerolo dove l’organizzazione per intensità di cura è stata attivata già nello scorso autunno, solo da Settembre a Dicembre 2013 le persone operate sono state 280 in più dello stesso periodo 2012, con un incremento del 18% e conseguente abbattimento delle liste di attesa.
Il Bed manager diviene di fatto il centro di coordinamento dell’intero flusso dei pazienti in entrata ed uscita dai percorsi di ricovero; tutte le richieste di posti letto di ricovero giungono a tale figura ( e non più ai singoli reparti) la quale , grazie ai sistemi informatici di rete dispone della situazione dei posti letto al momento disponibili in tutto l’Ospedale in tempo reale; monitorizza quotidianamente le dimissioni e collabora in modo sinergico con il Nucleo Ospedaliero di Continuità delle Cure per facilitare la continuità del percorso del paziente anche fuori dell’Ospedale. Il Bed manager assume rilevanza particolare anche in periodi di sovraffollamento ( iper-afflusso al pronto soccorso, epidemie influenzali, necessità di ricoveri urgenti ecc.) “cercando posti anche in altri Presidi aziendali in un’ottica di sinergia a “rete”.
Viene data anche maggiore trasparenza nell’utilizzo dei posti letto, evitando i rischi di agevolazioni a vantaggio di singoli pazienti , raccomandazioni di sorta, clientelismo, circostanze che a volte possono stravolgere le priorità di ricovero che devono essere invece improntate sul reale bisogno del paziente.
L’obiettivo prioritario ( ma non unico) è dunque quello di razionalizzare l’occupazione dei posti letto di ricovero: attualmente l’indice di occupazione complessivo è del 76% su 384 posti letto a Rivoli e del 77% su 289 posti letto a Pinerolo ma con variazioni notevoli fra l’area Medica ( già vicina al 100% di occupazione) che necessita di una maggiore rotazione dei pazienti e l’area chirurgica che richiede una migliore programmazione degli interventi e dei ricoveri correlati , con riduzione delle attese al pronto soccorso, e ricadute positive anche sull’incremento potenziale dei pazienti operati e ricoverati.
Si sta parlando della gestione di flussi di pazienti pari a 16.500 ricoveri nel 2013 a Rivoli e di 12.400 ricoveri nel 2013 a Pinerolo.
CHI SONO I BED MANAGER IN ASL TO3- Con una deliberazione adottata in questi giorni il Direttore Generale dr. Cosenza ha nominato “Bed manager” presso l’ospedale di Pinerolo Lara Pezzano e Salvatore Argena , e presso l’Ospedale di Rivoli Emiliana Ostorero e Elia Signorini . La nomina di professionalità infermieristiche nella funzione di Bed manager fa parte del processo di valorizzazione in corso per questa strategica figura assistenziale , come peraltro già accaduto nei nuovi Servizi di continuità assistenziale a valenza sanitaria.
La figura del Bed manager risponde dal punto di vista organizzativo ai Direttori Medici ed ai Dirigenti infermieristici rispettivamente dei Presidi di Pinerolo e Rivoli.
SPUNTI TRATTI E SINTETIZZATI DALLA LETTERATURA PUBBLICATA IN RETE SULLA FIGURA DEL BED MANAGER
CHI E’ IL BED MANAGER ?
La gestione del posto letto è un argomento di carattere infermieristico che si è sviluppato recentemente nella realtà anglosassone e negli ultimi anni anche in Italia. Il patient flow è inteso come la movimentazione del paziente all’interno della struttura sanitaria, dall’ammissione alla dimissione, e, molti dei problemi tipici delle moderne realtà ospedaliere, sono proprio legati ad una cattiva gestione di questi flussi tra le varie aree dell’ospedale. Il tema dell’organizzazione dei posti-letto, e delle aree di degenza è cruciale nella gestione della logistica dei pazienti. Tradizionalmente, il percorso fisico e clinico del paziente era gestito quasi solo dalle singole strutture specialistiche ospedaliere, che detenevano anche la proprietà delle risorse logistiche e umane aziendali; tale modello si è rivelato inefficiente dal punto di vista produttivo e non più funzionale alle esigenze dei pazienti.
Oggi, i moderni modelli logistico – organizzativi tendono a ridisegnare i percorsi fisici dei pazienti in base al concetto di intensità di cura, superando la tradizionale assegnazione di risorse e spazi basata sul criterio della specialità clinica e quindi del reparto. La figura del bed manager, in grado di unire competenze cliniche e logi-stiche nella supervisione dei posti letto. Tra i suoi compiti c’è la gestione del percorso del paziente in ospedale con l’ausilio del personale medico e infermieristico al fine di raggiungere il setting assistenziale adatto. La fluidità del flusso di pazienti non solo contribuisce all’ottimizzazione delle risorse disponibili, ma anche a migliorare la sicurezza e tranquillità del paziente, specie quello più fragile.
L’organizzazione sanitaria è dunque chiamata ad evolversi in base al cambiamento della domanda, in maniera da garantire un’assistenza sempre più adeguata alle esigenze dei pazienti e le massime condizioni di sicurezza per i ricoverati. L’obiettivo primario è la messa a punto di strumenti operativi in grado di migliorare la gestione ed in particolare la capacità di creare “disponibilità” in termini di posti letto, più rapidamente per l’organizzazione e con un maggior livello di confort e sicurezza per il paziente. Tale obiettivo si rende possibile attraverso la creazione della figura del Bed Manager sulla base del modello assistenziale del “Case Manager” anglosassone. Il Bed Manager garantisce quindi:
- la corretta presa in carico del paziente a partire dal ricovero fino al rientro a domicilio o in struttura;
– la fluidità della dimissione ospedaliera;
- maggior sicurezza e comfort del paziente durante il ricovero con garanzia di un percorso protetto fino alla
Nelle realtà nelle quali è stata istituita tale figura emerge quanto il lavoro del bed manager influenzi tutto il percorso del paziente. In questo studio si evidenziano tre componenti del bed management:
- quanto la decisione strategica influisca sul decorso del paziente;
- le decisioni vanno prese giorno per giorno a seconda del flusso di pazienti in entrata e in uscita, con la col- laborazione di medici e infermieri.
- la strategia del bed manager sta anche nella capacità di fare una previsione della domanda futura di posti letto in base alla situazione reale e ai dati statistici secondo le stagioni, picchi influenzali ed altri fattori
Altri studi recenti tendono a dimostrare l’efficacia e la necessità dell’inserimento della figura del bed manager nelle organizzazioni ospedaliere più avanzate, tramite confronti incrociati con strutture che hanno adottato questo metodo e altre che non lo hanno ancora fatto. Riassumendo, i punti chiave sono:
- necessità di formazione specifica per la figura del bed manager;
- necessità di esperienza clinica;
- necessità di sensibilizzazione del personale dirigente e del personale di corsia sull’importanza di questa figura professionale;
- realizzazione di una rete assistenziale che comprenda tutte le professioni che intervengono nel pro-cesso clinico – assistenziale;
- realizzazione di strumenti informatizzati per la raccolta dei dati e per la corretta ed efficacia gestione quotidiana del lavoro.
La necessità di un Bed Manager nasce anche per rispondere ad alcune importanti criticità verificatesi negli ultimi anni negli ospedali , in concomitanza con il cambiamento demografico della popolazione residente e con la riduzione del numero dei posti letto. Il fenomeno dell’anzianità risulta particolarmente rilevante: le persone ultra-sessantacinquenni costituiscono ormai il 20/ 25% della popolazione e l’indice di vecchiaia è elevato.. A questo allungamento della vita non sempre corrisponde un effettivo miglioramento della sua qualità: con l’aumento dell’età cresce il problema della mancata autosufficienza aggravata dalla presenza di pluripato-logie e dall’isolamento sociale dell’anziano. Si registra in genere un incremento del numero degli anziani con problemi sanitari importanti che crea un aumento del bisogno di sostegno delle famiglie per il reinserimento dell’anziano dimesso e non autosufficiente presso il proprio domicilio.
In queste condizioni risulta a volte difficoltoso organizzare un percorso clinico che consenta al paziente il rientro a domicilio o in struttura; e spesso i care giver trovano difficoltà nell’integrazione dell’aspetto clinico con le problematiche sociali. La dimissione “difficile” non viene identificata all’ingresso e spesso non vengono attivate le procedure cor-rette (assistente sociale, UVG) creando cosi difficoltà alla dimissione del paziente che necessita di supporto. La carenza di posti letto nelle medicine, soprattutto durante i mesi invernali, creava finora difficoltà alle Strutture Specialistiche Ospedaliere le quali spesso sono chiamate ad accogliere “in appoggio” pazienti di altre specialità esponendo gli stessi ad un aumento delle probabilità di incorrere in un evento avverso.