Sono stati presentati ad Alessandria al Convegno sul tema “Vulnologia tra organizzazione a rete, innovazione e problematiche cliniche”, organizzato dall’ASL di Alessandria, i primi risultati della sperimentazione realizzata nell’ASL TO3 attraverso l’utilizzo del tablet “Wound Viewer” realizzato dal Politecnico di Torino per la rilevazione di immagini e la valutazione delle ulcere cutanee.
Il progetto nato dalla collaborazione tra ASLTO3 e Politecnico ha visto negli scorsi mesi le prime esperienze di utilizzo del dispositivo mobile prodotto messo a disposizione dei professionisti della rete di
vulnologica aziendale da parte dei giovani ingegneri della start up del Politecnico. Il Wound Viewer è un dispositivo che grazie all’intelligenza artificiale è in grado di calcolare in automatico: aerea, profondità e composizione del tessuto della ferita con un livello di accuratezza del 95%.
L’utilizzo del device presenta molteplici vantaggi:
Per l’infermiere specialist in vulnologia e il medico:
- Dispositivo portatile e trasportabile
- Risparmio di tempo per acquisizione di foto e dati
- Dati automaticamente catalogati e accessibili da qualsiasi dispositivo
- Storico dei parametri dei pazienti facilmente consultabile grazie a semplici grafici
Per il paziente:
- Dispositivo non invasivo
- Nessun dolore evocato
- Rischio di complicazioni ridotto
Il Wound Viewer infatti integra un’intelligenza artificiale correttamente addestrata, al fine di riconoscere una ferita sulla pelle di un paziente partendo semplicemente da una foto della ferita realizzata attraverso una tecnologia di ripresa molto sofisticata che consente di estrarre automaticamente dalla porzione di foto identificata come ulcera, parametri fisici utili a classificare il tipo di ferita e fornire dati e informazioni finalizzati al suo trattamento.
L’utilizzo iniziale del dispositivo su una decina di pazienti della nostra ASL ha messo in evidenza significative differenze tra le misurazioni eseguite con Wound Viewer e quelle fatte manualmente, dimostrando che l’utilizzo di questa nuova tecnologia consente di rilevare variazioni minime, ma sostanziali tra i due sistemi, sia rispetto ai valori di ampiezza, sia di profondità della ferita.
L’utilizzo del dispositivo nell’ambito della Rete Vulnologica aziendale si inserisce in quadro di sviluppo organizzativo e professionale già da tempo avviato con la creazione della Rete Vulnologica aziendale e attraverso un percorso formativo di tutti gli operatori e tutors della rete nato con l’obiettivo di condividere, diffondere, uniformare l’esperienza di lavoro di cui questa sperimentazione costituisce uno degli aspetti più innovativi.
“I nostri operatori hanno presentato i dati iniziali della sperimentazione presso un convegno regionale, ad Alessandria, molto importante” – spiega il Direttore Generale Dr. Flavio Boraso – “Ancor di più però ci fa piacere che la collaborazione con il mondo della ricerca possa offrire ai nostri specialist e, di conseguenza ai nostri pazienti, innovativi strumenti per un’assistenza migliore; proprio in questa fase si stanno studiando e mettendo a punto nuovi modelli di assistenza supportati da innovative tecnologie per l’assistenza domiciliare, che saranno a breve resi operativi”.