IL 4 GIUGNO 2012 L’ASL TO3 RICORRONO I PRIMI 30 ANNI DI ATTIVITA’ DEL SERT VENARIA NEL CAMPO DELLA PATOLOGIA DELLE DIPENDENZE FESTEGGIATI PRESSO IL CENTRO D’INCONTRO IQBAL MASIH DI VENARIA REALE.
In occasione della ricorrenza dei 30 anni di attività del SERT di Venaria è stato organizzato un momento di incontro per ripercorrere gli aspetti salienti di questa lunga esperienza al servizio dei cittadini; sarà illustrata altresì l’evoluzione del fenomeno della dipendenza in questi anni e della risposta dei Servizi nonché la crescente attività di integrazione con i settori della salute mentale e dei servizi socio-assistenziali.
L’evento si tiene presso il centro d’incontro Iqbal Masih di Venaria Reale Via Buozzi 4 Fz. Altessano.è aperto a tutti; Interverranno la Direzione Generale dell’ASL TO3, il prof . Pier Maria Furlan Ordinario di Psichiatria della Facoltà di Medicina e Chirurgia del San Luigi e responsabile della Direzione Integrata Salute Mentale e Patologia delle dipendenze ASL TO3, il Sindaco di Venaria dott. Catania, il Direttore del Dipartimento “Patologia delle dipendenze” ASL TO3 dott. Jarre e numerosi altri operatori in servizio attualmente o nel passato.
“IL SER.T.: 30 ANNI … E LI DIMOSTRA TUTTI!” Nei primi anni ’80 presero avvio nella Provincia di Torino l’attività dei Centri per le Tossicodipendenze – CMAS – , in attuazione della Legge 685 del 1975.
I termini di riferimento allora erano la droga – quasi esclusivamente rappresentata dall’eroina – ed il disagio giovanile; giovani ed inesperti operatori si occupavano di coetanei, altrettanto giovani, consumatori problematici, per lo più appartenenti all’area dell’emarginazione sociale.
Nel corso degli anni si è usciti via via dal “ghetto della droga”: al lavoro sulle “tossicodipendenze” da eroina si è aggiunto quello sull’abuso di alcol (a far data dalla fine degli anni ’80), poi il tabacco, la cocaina e nell’ultimo decennio quello sulle cosiddette dipendenze “senza sostanza” (gioco d’azzardo, strumenti di comunicazione e intrattenimento, cibo, sesso, affetti e così via).
Ci si è resi progressivamente conto che la focalizzazione su eroina e giovani era frutto da un lato di una specifica contingenza storica e dall’altro dal maggior peso attribuito all’allarme sociale rispetto alla rilevanza sanitaria.
Ora, diventati adulti e maturi operatori e Servizi si è acquisita consapevolezza che ciò di cui ci si occupa non sono “droga & drogati” ma è la cosiddetta “addiction”, una condizione problematica con mille sfaccettature, che riguarda, in qualche forma, quasi la metà della popolazione e che non conosce i confini tra legale e illegale, giovani e vecchi.