Depressione post – partum
Gravidanza e post partum rappresentano cambiamento importante nella vita di una donna, che deve affrontare una condizione nuova, sconosciuta e spesso carica di aspettative.
Tutto ciò può creare una condizione di stress e di instabilità emotiva, che nella maggior parte dei casi tende a rientrare spontaneamente in tempi brevi (un mese e mezzo). Talvol
La rete aziendale AslTo3 per il disagio psichico perinatale ha messo a punto una serie di domande e risposte, dedicate alle donne, ai familiari e agli amici, per fare chiarezza su questo tema e fornire uno strumento utile per capire, sensibilizzare, informare e per vivere al meglio questo periodo.
Che cos'è un problema di salute psichica perinatale?
“Perinatale” è il periodo di tempo intorno alla gravidanza e nel primo anno della vita del bambino.
La malattia psichica più comune è la depressione post partum, ma ci sono altri disturbi tra cui ansia, depressione antenatale, disturbi alimentari, disturbo post traumatico da stress, psicosi puerperale, problemi di relazione madre-bambino.
È importante riconoscere i sintomi in modo da ricevere il giusto aiuto e supporto per il benessere della donna e del bambino.
I problemi di salute mentale perinatali sono relativamente comuni, fino a 4 nuove mamme e papà su 10 segnalano stress, ansia e depressione significativi durante e dopo la gravidanza. 4 donne su 10 con depressione post-partum riferiscono di aver sperimentato un parto traumatico. Circa la metà delle donne pensa che la causa principale sia l’isolamento, 2 donne su 10 riferiscono di sentirsi sotto pressione, mentre 2 donne su 10 riportano una mancanza di sostegno. 4 donne su 10 si sentono troppo in imbarazzo per riferire i sintomi a qualcuno. 7 donne su 10 riferiscono che il loro rapporto con il loro partner è stato influenzato dal loro problema di salute mentale. Più di un quarto delle donne riferisce difficoltà a legarsi al proprio bambino. Più di una donna su cinque riferisce i pensieri suicidi. 3 donne su 10 riferiscono che il riconoscimento del loro problema è fondamentale.
Che cos’è il baby blues/ maternity blues?
“Perinatale” è il periodo di tempo intorno alla gravidanza e nel primo anno della vita del bambino.
La malattia psichica più comune è la depressione post partum, ma ci sono altri disturbi tra cui ansia, depressione antenatale, disturbi alimentari, disturbo post traumatico da stress, psicosi puerperale, problemi di relazione madre-bambino.
La depressione post partum va distinta da una reazione piuttosto comune, denominata “baby blues” o “maternity blues” (“blues” significa malinconia), caratterizzata da una indefinibile sensazione di malinconia, tristezza, irritabilità e inquietudine, che raggiunge il picco 3-4 giorni dopo il parto e tende a svanire nel giro di pochi giorni, generalmente entro i primi 10-15 giorni dal parto. La sua insorgenza è dovuta principalmente al drastico cambiamento ormonale nelle ore successive al parto (crollo degli estrogeni e del progesterone) e alla spossatezza fisica e mentale dovuta al travaglio e al parto e può verificarsi in oltre il 70% delle madri.
Le donne, potrebbero anche provare un sentimento di rabbia nei confronti del neonato, del partner o degli altri figli.
Potrebbero inoltre:
- Piangere senza una chiara motivazione
- Avere difficoltà nel dormire, mangiare e prendere decisioni
- Avere dei dubbi sulle proprie capacità di gestire il neonato
Che cos’è la depressione post partum?
Le donne con una depressione post partum provano un intenso sentimento di tristezza, ansia o disperazione questo impedisce loro di essere in grado di svolgere le attività quotidiane.
La depressione post partum o depressione puerperale è un disturbo psicologico che colpisce, con diversi livelli di gravità, dal 7 al 12% delle donne ed esordisce generalmente tra la 6ª e la 12ª settimana dopo la nascita del bambino. La donna si sente triste senza motivo per la maggior parte del giorno, senza energia. Ci possono essere dei cambiamenti dell’appetito, disturbi del sonno, irritabilità, pianto frequente. Preoccupazione eccessiva verso il bambino, timore di poter far male al bambino o a sé stesse, non sentirsi all’altezza nei confronti degli impegni che la attendono, perdita di interesse verso attività che prima di solito piacevano. Questi vissuti generano nella donna sensi di colpa e sentimenti di vergogna perché vanno in contrasto con l’immaginario collettivo fortemente caratterizzato dal concetto che la nascita sia un evento gioioso. In realtà il nuovo ruolo di madre comporta oltre che cambiamenti di vita e della routine quotidiana, anche nuove e crescenti responsabilità e occorre tempo per adattarsi al ruolo di genitore.
La depressione post partum ha effetti sull’accudimento del neonato, sulla relazione madre-bambino, come la difficoltà di attaccamento e considerando che una madre depressa ha un linguaggio monotono e meno sguardi e meno sorrisi, le conseguenze possono inficiare lo sviluppo cognitivo, sociale ed emotivo del bambino.
Ci sono sei segni e sintomi a cui io o chi mi è intorno possiamo porre attenzione?
- Calo del tono dell’umore/sensazione di desolazione o di infelicità
- Scarsa concentrazione o mancanza di interesse
- Sentirsi inutile/pianto immotivato
- Ansia/modificazioni nervose dell’appetito
- Basso desiderio sessuale
- Disturbi del sonno
- Irritabilità/rabbia
- Ritiro sociale
- Pensieri ossessivi/pensieri o comportamenti suicidi.
Qual è la causa della depressione post partum?
La depressione post partum è probabilmente causata da una serie di fattori.
Questi fattori includono:
- Cambiamento nel livello degli ormoni: livelli di estrogeni e progesterone diminuiscono rapidamente dopo la nascita. Questi cambiamenti possono attivare la depressione nello stesso modo di come, in maniera meno intensa, avviene per gli sbalzi di umore prima del periodo mestruale.
- Storia di depressione: donne che hanno avuto una depressione in passato, prima, durante o dopo una gravidanza, oppure chi attualmente è in cura per depressione hanno un rischio più alto di sviluppare la depressione post partum.
- Fattori emozionali: avere dei dubbi riguardo la gravidanza è comune. Se la gravidanza non è pianificata o non voluta può influire sul modo in cui la donna si sente nei confronti della sua gravidanza e del feto. Anche quando una gravidanza è pianificata ci può volere molto tempo per abituarsi all’idea di avere un bambino. I genitori di un bambino che sono malati o che hanno bisogno di cure posso sentirsi tristi, arrabbiati o in colpa. Queste emozioni possono causare una diminuzione dell’autostima e modificare il modo di reagire di fronte ad uno stress.
- Fatigue: molte donne si sentono molto stanche dopo il parto. Possono volerci settimane, per una donna, per recuperare la sua normale forza ed energia fisica. Per le donne che hanno partorito con cesareo, potrebbe volerci più tempo.
- Fattori legati allo stile di vita: mancanza di supporto da parte degli altri ed eventi stressanti della vita, come la morte della persona amata, una malattia in famiglia o lo spostamento in una nuova città può incrementare di molto il rischio di una depressione post partum.
Quali potrebbero essere le cause fisiologiche della depressione post partum?
Il periodo del post partum è caratterizzato da importanti cambiamenti fisici. Nelle ore che seguono la nascita del bambino, i livelli di estrogeni e progesterone e degli ormoni prodotti dalla ghiandola tiroidea possono subire un repentino abbassamento e questo può influire sull’umore e sulle condizioni di salute della donna. Inoltre, la fatica del parto (sia naturale che cesareo) è tale che occorrono settimane prima che la puerpera possa recuperare le forze.
Quando si manifesta la depressione post partum?
La depressione post partum può manifestarsi fino ad un anno dopo aver partorito, ma generalmente si presenta entro sei mesi dal parto.
Se penso di avere una depressione post partum, quando è necessario rivolgersi ad un operatore sanitario?
È bene parlare con partner, amici o familiari ed esprimere le proprie sensazioni. La prevenzione può arrivare anche dall’ambiente familiare: avere supporto dal proprio partner, parlare delle difficoltà, condividere le responsabilità, avere un aiuto pratico nelle faccende domestiche può costituire un sostegno sia emotivo che pratico. È dimostrato che le donne che hanno maggior sostegno psico-sociale hanno un rischio minore di ammalarsi di depressione post partum. Se il problema continua è bene parlarne anche con il proprio medico o l’ostetrica di fiducia o con un altro professionista della salute di riferimento. Per guarire dalla depressione post partum, bisogna riconoscerla e affrontarla nel modo giusto. Il problema non si risolve da solo ignorandolo o nascondendolo. Al contrario, una depressione a lungo trascurata è causa di grande sofferenza sia per la donna che la vive, sia per il suo bambino che non riceve le cure e l’affetto di cui ha bisogno per crescere sano e felice.
Come è trattata la depressione post partum?
La depressione post partum può essere trattata con antidepressivi o sedute di psicologia, spesso utilizzate in combinazione.
Che cosa sono gli antidepressivi?
Gli antidepressivi sono medicinali che agiscono sull’equilibrio chimico cerebrale che controlla l’umore. Ci sono diversi tipi di antidepressivi. I farmaci posso essere combinati per raggiungere risultati migliori. Potrebbero volerci 3 – 4 settimane prima che i medicinali possano iniziare a farti sentire meglio.
Gli antidepressivi hanno effetti collaterali?
Gli antidepressivi possono causare effetti collaterali, ma la maggior parte sono temporanei e svaniscono dopo poco tempo. Se si presentano effetti collaterali gravi o inusuali o che interferiscono con le normali attività quotidiane è necessario segnalarlo ad un professionista sanitario. Potrebbe essere necessario un altro tipo di antidepressivo. Se la depressione peggiora dopo l’inizio delle cure o se compaiono pensieri di autolesionismo o violenza verso gli altri, è necessario contattare il medico di fiducia prima possibile.
Gli antidepressivi possono essere trasmessi al bambino tramite il latte materno?
Se la donna assume antidepressivi, questi possono essere trasferiti al bambino durante l’allattamento al seno. Le tracce trovate nel latte materno sono generalmente in dosi molto basse. L’allattamento al seno ha molti benefici per la donna ed il bambino. Decidere di prendere un antidepressivo durante l’allattamento al seno implica di aver pesato questi benefici rispetto ai rischi potenziali per il bambino. È necessario discutere di questa decisone con il professionista sanitario più vicino a te in quel momento.
Che cosa avviene durante le sedute di psicoterapia?
Durante la psicoterapia con il professionista si possono affrontate le sensazioni e discutere su come poterle gestire. Qualche volta la terapia è necessaria solamente per poche settimane, ma potrebbe anche durare per alcuni mesi o più.
Quali sono i suggerimenti della psicoterapia?
È possibile avere una terapia uno a uno tra la donna ed il terapeuta, oppure una terapia di gruppo, dove ci si incontra con il terapeuta ed altre persone con problemi simili. Un’altra opzione è la terapia di famiglia o di coppia.
Cosa può essere fatto per prevenire la depressione post partum in una donna con una storia di depressione?
Se si ha avuto una storia di depressione, in qualsiasi momento della tua vita, oppure si è in terapia farmacologica con antidepressivi è necessario comunicarlo all’ostetrica/ ginecologo o altro professionista sanitario durante le prime visite all’inizio della gravidanza. Idealmente si dovrebbe comunicarlo all’inizio di una nuova gravidanza. I professionisti della salute potrebbero suggerire di iniziare un trattamento immediatamente dopo il parto per prevenire un’insorgenza di depressione post partum. Nel caso di assunzione di antidepressivi prima della gravidanza il medico potrà valutare la situazione e accompagnare nella decisione di interrompere o continuare le cure durante la gravidanza.
Ho un rischio maggiore di soffrire nuovamente di depressione post partum in occasione di una seconda gravidanza?
Ogni gravidanza è a sé stante, ma va ricordato che tra i fattori di rischio per lo sviluppo della depressione in gravidanza è l’aver avuto una precedente storia di depressione (in particolare durante la gravidanza o nel post partum) o avere familiarità con la depressione. È sempre bene parlare con il medico e chiedere aiuto nel caso si presentino i sintomi tipici.
Cosa posso fare per stare meglio?
- Parlare con il partner, la famiglia o gli amici,
- Sii realista e comprensiva con te. Non pretendere di riuscire a fare tutto e chiedi aiuto quando ne hai bisogno.
- Dormi in modo adeguato, perché questo è molto. Per poter dormire di più chiedi un supporto agli amici o alla famiglia nel tenere il neonato.
- Frequentare un corso o una nuova attività con altre mamme in attesa o neo mamme
- Mangiare regolarmente e avere una dieta sana e ben bilanciata (cercando di non giudicare troppo la propria forma fisica)
- Mantenersi attive e uscire di casa, assicurandosi anche di avere del tempo per riposare
- Praticare tecniche di rilassamento come yoga, pilates
- Trascorrere del tempo a interagire con il bambino, ridendo, suonando, parlando, leggendo, cantando. L’interazione con il bambino aiuta il suo sviluppo e migliora anche l’umore della mamma.
- Fai attenzione ai segnali di allerta e contatta il tuo medico se noti dei cambiamenti.
- Compila un diario con le sensazioni
- Aderisci al tuo eventuale piano di trattamento. Non saltare gli appuntamenti e non interrompere la cura anche se inizi a sentirti meglio
- Evita l’alcol e le sostanze stupefacenti. Può sembrare che ti aiutino, ma a lungo termine, generalmente, peggiorano i sintomi e rendono più difficile da trattare la depressione.
Se ho bisogno di aiuto chi posso contattare?
- I consultori familiari, trovando a questo link la sede più vicina a casa tua: https://www.aslto3.piemonte.it/strutture/consultori-familiari/
- Il tuo medico di famiglia
- Il pediatra del tuo bambino
Scarica l’opuscolo E TU MAMMA COME STAI? realizzato dalla rete aziendale AslTo3 per l’intercettazione precoce e la presa in carico del disagio psichico perinatale, che contiene consigli pratici su come gestire le difficoltà emotive nel periodo della gravidanza e del post partum.