Si è avviata in questi giorni una collaborazione scientifica fra il Servizio di Psicologia dell’ASL TO3 diretto dal Dr. Alessandro Bonansea ed il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino diretto dal
Prof. Alessandro Zennaro per l’innovazione e lo sviluppo di trattamenti innovativi rivolti alla promozione della genitorialità .
In particolare la collaborazione è finalizzata allo sviluppo dell’ innovazione delle psicoterapie dedicate ai minori ed ai relativi genitori nell’ambito delle famiglie più vulnerabili, e vede coinvolti i Servizi di psicologia dell’età evolutiva dell’ASL TO 3 di cui è responsabile la Dott.ssa Paola Monaci e il team di ricerca della Prof.ssa Piera Brusita del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino.
Il lavoro congiunto è focalizzato sull’analisi delle variabili psicologiche messe in campo nella valutazione e trattamento della fragilità genitoriale, e costituisce in tal senso la prima esperienza in Piemonte. La ricerca risulta complementare, al progetto nazionale PIPPI ( programma di intervento per la prevenzione dell’istituzionalizzazione ) e alle “Linee di indirizzo nazionali sugli interventi da adottare con bambini e famiglie in condizioni di vulnerabilità” del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Al riguardo, una domanda frequente che arriva agli ambulatori di psicologia infantile riguarda la valutazione e trattamento delle competenze genitoriali, a seguito di segnalazioni e provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria (Tribunale dei Minori, Tribunali ordinari e Procure della Repubblica). In questi casi l’attenzione da parte dell’Autorità Giudiziaria è motivata da esigenze di particolare tutela della salute del minore, che può prevedere anche misure di allontanamento e collocazione extrafamiliare di natura transitoria, in attesa del recupero di idonee competenze genitoriali.
Le famiglie di questo tipo risultano particolarmente fragili e necessitano di interventi psicologici particolarmente complessi: si rende necessario lavorare alla costruzione di ambienti familiari, educativo- scolastici e sociali ricchi di affetti, relazioni e stimoli positivi, circostanze che contribuiscono in maniera determinante alla qualità dello sviluppo infantile e di conseguenza della società nel suo insieme. I bambini che crescono invece in ambienti avversi dimostrano nel tempo maggiori difficoltà di comportamento, apprendimento, più probabilità di fallimenti scolastici : la povertà psico-sociale e educativa esperita nell’ambiente familiare nei primi anni di vita è quindi un forte predittore di disuguaglianze sociali e povertà economica.
Migliorare il potenziale educativo delle famiglie non è quindi solo un dovere ed un compito dei servizi di sostegno, ma rappresenta anche un’azione di giustizia sociale, perché una genitorialità positiva interrompe o quantomeno rallenta il percorso che conduce allo svantaggio sociale.