SONO I 30.000 I DIABETICI NELL’ASL TO3 CON INCREMENTO DEL 6% NEGLI ULTIMI 3 ANNI

LA DIABETOLOGIA DELL’ASL TO3 PRESENTA A ROMA IN QUESTI GIORNI IL RISULTATO DI STUDI DI SUCCESSO:

  • TERAPIA INSULINICA INTENSIVA NEL DIABETE MELLITO DI TIPO 2 IN STATO CATABOLICO ALLA DIAGNOSI: DECESSI, PREVALENZA E COSTO DEI RICOVERI PER TUTTE LE CAUSE A 5 ANNI

 

  • SPESA PER I PRESIDI E ACCESSIBILITÀ DELLE CURE: LE DIFFERENZE REGIONALI

 

Al prossimo congresso nazionale dell’Associazione dei medici Diabetologi, in corso a Roma dal 29 maggio al 1 giugno 2013, vengono presentati i risultati di uno studio “Terapia insulinica intensiva nel Diabete mellito tipo 2 in stato catabolico alla diagnosi: decessi, prevalenza e costo dei ricoveri per tutte le cause a 5 anni.”, effettuato presso la Diabetologia di Pinerolo.

 

In estrema sintesi la prima fase del programma di studio ha riguardato 46 presone con diagnosi di diabete di tipo 2 “ritardata” ( e con presa in carico della malattia quando il valore della glicemia era già maggiore di 300) , che erano state immediatamente trattate, ambulatorialmente, nella Diabetologia per un breve periodo (in media 55 giorni) con insulina e poi passate a terapie “più facili” (dieta da sola o pastiglie). Ora, a 5 anni dalla diagnosi, il 75% dei pazienti trattati “subito” con l’insulina è ancora in cura solo con farmaci orali, le “pastiglie”, e il 50% non ha avuto ricoveri; l’altra metà, 23 pazienti, ha avuto complessivamente 40 ricoveri, 37 per condizioni mediche generali e in 3 per malattie cardiovascolari.

 

Scopo della moderna cura del diabete è infatti proteggere il paziente dalle complicanze del diabete, cardiovascolari, renali, oculari e neurologiche, e ridurre la morbilità correlata a queste ma anche il rischio di ricoveri per condizioni mediche generali che aumenta rispetto alle persone non diabetiche.

 

All’esordio del diabete la prima visita del diabetologo è quindi determinante per assicurare un trattamento appropriato fin dall’inizio della malattia; così come, dopo la diagnosi, è fondamentale la condivisione di dati e informazioni sull’attività di sorveglianza della medicina generale per mantenere, nel sistema attuale, un trattamento con obiettivi personalizzati sul paziente che possono condizionare l’evoluzione e i costi della malattia e la storia clinica del malato.

Pur non avendo possibilità di confronto, data l’originalità del lavoro, i risultati sono suggestivi del fatto che il trattamento tempestivo e appropriato può generare un risparmio di salute e anche di spesa sanitaria nel breve periodo, ricoveri evitati, e anche per quei pazienti che arrivano alla diagnosi in condizioni di stato catabolico acuto, cioè con sintomi come sete intensa, minzioni frequenti, astenia e perdita di peso, che fino a pochi anni fa giustificavano il ricovero e attualmente sono gestiti a livello ambulatoriale.

Il lavoro presentato dimostra inoltre che con l’integrazione tra i servizi di gestione (Controllo di Gestione- Comunicazione), attraverso una coerente elaborazione delle informazioni cliniche e amministrative, è possibile rappresentare l’impegno delle persone, pazienti, sanitari e amministrativi, nel produrre risparmio e valorizzare l’impatto costo-beneficio delle attività cliniche specialistiche e della medicina generale e della partecipazione del paziente alla gestione della sua malattia.

 

Il dr. Alessandro Ozzello, Direttore del Gruppo strategico Governo Clinico e HTA dell’Associazione dei medici Diabetologi, nell’ambito del congresso citato presenterà altresì una relazione su “Spesa per i presidi e accessibilità delle cure: le differenze regionali”; i presidi (“le strisce” per l’automisurazione della glicemia domiciliare, le “lancette” per la puntura del dito, gli “aghi e ” le “penne ricaricabili” per somministrazione dell’insulina e i “microinfusori” nel diabete tipo 1) rappresentano un importante contributo della tecnologia nell’assistenza alle persone con diabete che nella nostra ASL impegna una spesa consistente; l’impiego appropriato dei presidi, la cui potenzialità è oggetto di studio in vari progetti di telemedicina, è un investimento per la salute e per il contenimento della spesa correlata ai ricoveri che nel diabete rappresenta il 50-60% dei costi dell’assistenza.

 

Attualmente il diabete assorbe infatti il 10-15% dei costi dell’assistenza sanitaria globale, con un onere annuo procapite di 3.348 euro a paziente trattato, per un totale di circa 2.960.000 italiani (dati Istat 2010) affetti dalla malattia, con una spesa complessiva che sfiorerebbe quindi i 10 miliardi di euro l’anno).

 

L’impiego appropriato dei “presidi” dipende dalla capacitò del malato utente di usarli correttamente e per il tempo necessario; per questa ragione nel servizio di diabetologia di Pinerolo tutte le persone con nuova diagnosi di diabete visitate ogni settimana ( oltre 300 l’anno) , già nella settimana successiva partecipano ad un incontro di educazione terapeutica svolto da personale appositamente qualificato, infermiere e dietista, per “imparare a usare bene” farmaci, presidi e dieta, compresa una “guida all’uso” del servizio di diabetologia e del medico di medicina generale.

LA DIABETOLOGIA -La diabetologia di Pinerolo assiste circa 8.000 persone con diabete noto, il 40% con più di 65 anni e il 35% con più di 75 anni; nel 2012 ha erogato circa 30.000 prestazioni ambulatoriali di cui oltre 11.000 per visite a 4.200 pazienti, più di 9.000 per educazione terapeutica all’autogestione della malattia e 500 consulenze ai reparti per diabetici ricoverati..

 

Nell’ASL TO 3 sono oltre 30.000 le persone residenti con diabete, con un incremento del 6% anno negli ultimi 3 anni.