TEMPI DI ATTESA NELL’ASL TO3: IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

Il problema dei tempi di attesa è una delle questioni certamente più sentite, sia da parte dei cittadini che dei pubblici amministratori. L’ASL TO3, nel corso degli ultimi anni ha intrapreso molteplici azioni, anche complesse e articolate, adattate alle varie realtà locali aziendali, finalizzate all’erogazione di prestazioni entro i tempi appropriati rispetto alla patologia e alla necessità di cura, secondo principi etici, di trasparenza, di equità e di efficienza.

Ancora recentemente, in ottemperanza alle disposizioni nazionali e regionali per l’abbattimento dei tempi d’attesa, nell’ambito del progetto straordinario concordato a livello di area omogenea di riferimento, le strategie poste in essere dall’ASL TO3 si sono focalizzate, oltre che sul mero aumento numerico delle prestazioni, sull’ottimizzazione e corretta distribuzione delle risorse e su un’equa distribuzione ed accessibilità dei servizi in tutta l’Azienda.

Tali strategie sono state messe in atto con la collaborazione e la sinergia di tutti gli attori, e comprendono:

  • azioni rivolte all’appropriatezza della domanda, corretta gestione delle classi di priorità, arruolamento dei pazienti in specifici percorsi diagnostico-terapeutici.
  • azioni rivolte all’offerta con un aumento numerico delle prestazioni, oltre all’ampliamento delle fasce orarie e alle prestazioni nelle giornate di sabato, con maggiore comodità per i cittadini. Tale aumento di prestazioni è ottenuto grazie all’efficientamento di turni, orari, spazi e attrezzature, ma anche grazie all’investimento di ulteriori risorse.
  • azioni di carattere informatico/analitico finalizzate a calibrare correttamente il fabbisogno del territorio e ad agevolare la flessibilità delle agende di prenotazione, come la recente introduzione di un sistema automatico il cui funzionamento consente di rendere disponibili, e quindi prenotabili, gli appuntamenti originariamente riservati a classi di priorità B e D, che non sono state utilizzate, in un’ottica di agenda dinamica.

Un dato di fatto è che nel solo periodo settembre-novembre 2018 sono state erogate, da parte degli specialisti ospedalieri come prestazioni aggiuntive, Ecco le prestazioni aggiuntive svolte 623 visite cardiologiche ed elettrocardiogrammi, 394 visite ortopediche, 586 ecografie addome e capo collo, 96 visite pneumologiche, 66 colonscopie, 129 spirometrie.

Prestazioni che sono potute venire erogate grazie a ben 548 ore di attività medica in più diffusamente distribuite sui vari Presidi, a cui si deve aggiungere il supporto infermieristico e amministrativo per lo svolgimento delle prestazioni stesse.

Per quanto riguarda le prestazioni oggetto di monitoraggio a livello regionale, confrontando l’attesa media registrata nel 2018 rispetto al 2017 (dati da gennaio a novembre), i risultati evidenziano una riduzione del tempo medio di attesa nel 69,2% delle visite specialistiche e nel 70,6% di prestazioni diagnostiche, esclusi esami tomografici e risonanze magnetiche, per le quali la situazione si è mantenuta pressoché costante e in linea con gli standard regionali.

I risultati più eclatanti si sono raggiunti per le visite oculistiche (-25,8 giorni), per le visite cardiologiche (-28,4 giorni), per la visita chirurgia vascolare (-19,2 giorni), per la visita endocrinologica (-14,2 giorni), per la visita neurologica (-14,3 giorni); tra le prestazioni si segnalano il Fundus oculare e l’ecocolordoppler cardiaco con una riduzione di ben 16 giorni di attesa rispetto al dato precedente. Se poi dovessimo simulare la situazione di una giornata campione, l’Azienda (intesa come prima disponibilità a livello aziendale) risponde a 1 giorno per la visita cardiologica, per la visita ortopedica e per la visita gastroenterologica, a 5 giorni per la visita oculistica, per la spirometria e per l’ecografia addome, a 4 giorni per il fundus oculi, a 6 giorni per l’ecografia capo-collo mentre restano più critiche le prestazioni quali la visita dermatologica e l’Holter.

Tali risultati si sono ottenuti mantenendo fermo un principio di equità ed eticità per i pazienti, ovvero laddove disponibili prestazioni aggiuntive, le stesse sono state prioritariamente proposte alle persone già in lista d’attesa, anticipandone la prestazione, sulla base della loro scelta rispetto alla sede.

Alla luce del dato attuale, è fondamentale il monitoraggio e l’aggiornamento capillare e costante da parte di tutti gli attori, per un ulteriore miglioramento dei risultati, specie per quelle prestazioni per le quali risultano ancora alcune criticità e comunque per mantenere il livello dei risultati ottenuti. Proprio i risultati incoraggiano a perseverare nelle strategie intraprese, con la consapevolezza che le strategie di governo dei tempi d’attesa devono coniugare azioni “quantitative” sul versante dell’offerta e dei volumi di prestazioni (aumento del numero delle prestazioni predette), con azioni di governance della domanda, in un’ottica di appropriatezza prescrittiva da parte dei medici richiedenti.

“Dal mese di settembre ad oggi abbiamo raggiunto buoni risultati in termini di abbattimento dei tempi di attesa, ha sottolineato il Dr. Flavio Boraso – Direttore Generale ASLTO3 “Grazie infatti al progetto trasmesso ad agosto in Regione ed al successivo specifico finanziamento, sono stati potenziati molti settori critici (gastroenterologia, diagnostica per immagini, oculistica, cardiologia, solo per citarne alcuni) che hanno effettivamente portato ad una netta riduzione dei tempi per le prime visite ovvero per le prestazioni diagnostiche. Questo in aggiunta ad un percorso di miglioramento avviato già dallo scorso anno, ha di fatto determinato un risultato complessivo ottimale come peraltro emerge dai dati, ma soprattutto dalla soddisfazione riconosciuta dai nostri utenti che finalmente possono utilizzare i servizi in modo maggiormente appropriato rispetto al fabbisogno. Abbiamo ottenuto un ottimo risultato finora, sia grazie all’impegno di tutte le Aziende piemontesi nel perseguire lo stesso obiettivo, sia grazie ad una forte azione di squadra con i medici di famiglia, i pediatri di territorio, gli specialisti ambulatoriali ed i medici ospedalieri. Grazie al lavoro della cabina di regia aziendale ed alla collaborazione del personale di supporto, si è riusciti ad arrivare ad un buon livello di performance, oggi da mantenere”.